Ecco dieci brevi cose sulla memoria tra cui, forse, ce n’è qualcuna che non sapevi:
1)
Secondo le ricerche scientifiche gli esseri umani cominciano a memorizzare già 20 settimane dopo il concepimento.
2)
La capienza dell’archivio mnemonico è pressoché illimitata!
3)
La caffeina non aiuta la memoria, aumenta solo lo stato di allerta e l’attenzione nel breve periodo.
4)
Gli esseri umani sono capaci di immagazzinare fino a 7 informazioni o dati -contemporaneamente- in 1 secondo (working memory).
5)
Per memorizzare velocemente i numeri è possibile utilizzare la conversione fonetica che consiste appunto nel convertire le cifre da 0 a 9 in consonanti. In seguito alla conversione, avremo davanti a noi non più un numero ma una parola (e, di conseguenza, un’immagine che in quanto tale sarà molto più facile da ricordare). Ad es. 2 corrisponde a “N”. Quindi per ricordare 22, posso convertirlo in NaNo (uno dei 7 Nani). Il 5 invece corrisponde ad “L”. Quindi per ricordare 552, posso convertirlo in LaLuNa (leggi l’articolo linkato per approfondire).
6)
Il metodo del “leggere e ripetere” una cosa tantissime volte non asseconda il meccanismo neurobiologico della memoria. E’ un metodo che risale all’ Ottocento e che rallenta lo studio, rendendolo noioso. Ripetere può servire a certe condizioni e seguendo determinati criteri, nell’ambito di un sistema di comprensione e memorizzazione efficace. Ma non può mai diventare IL MODO con cui archiviare dati o informazioni nella memoria.
7)
I 5 animali con più memoria al mondo sono: elefante, scimpanzé, cavallo, delfino e corvo.
8)
L’americana Jill Price (50 anni) è affetta da ipertimesia (o sindrome ipertimestica): ricorda tutti i giorni della sua vita da quando aveva 14 anni, come se fosse ieri. Per cui ad es. ricorda come era il tempo o cosa mangiò un dato giorno di 20 anni fa. Leggi l’articolo su La Repubblica
9)
Pico della Mirandola conosceva la Divina Commedia a memoria e la recitava anche al contrario partendo dall’ultimo verso!
10)
L’ ”arte della memoria” asseconda il meccanismo neurobiologico della memoria. E’ stata usata per secoli da letterati e studiosi. Lo stesso Cicerone, nel De Oratore, afferma di voler essere sintetico in merito, essendo “materia da tutti conosciuta”.
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