Spesso si sente parlare di arte della memoria. E forse anche tu qualche volta ti sei chiesto: ma che cos’è? da dove viene? come sono arrivate fino a noi le tecniche di memorizzazione? Allora eccoti un quadro sintetico che spero possa rispondere velocemente alle tue domande.
L’ARTE DELLA MEMORIA è stata inventata 2.500 anni fa dal poeta greco Simonide di Ceo.
La leggenda è narrata da Cicerone nel De Oratore.
Simonide, sfuggito miracolosamente al crollo di una sala in cui si trovava a banchettare con altri invitati, seppe identificare i corpi dei vari commensali, ormai irriconoscibili a causa delle ferite, ricordandosi del posto che occupavano a tavola. Da questo evento Simonide ricavò l’importanza delle immagini e dell’ordine per la memoria.
“…Pertanto coloro che esercitano questa capacità della mente devono fissare dei luoghi immaginari, raffigurarsi con il pensiero ciò che vogliono ricordare e collocarlo in questi luoghi: così l’ordine dei luoghi conserverà l’ordine delle cose e l’immagine delle cose indicherà le cose stesse; i luoghi saranno per noi come le tavolette di cera e le immagini come le lettere”.
Per renderci conto dell’importanza delle tecniche mnemoniche nel mondo antico, bisogna considerare che, secondo la mitologia greca, Mnemosine (Dea della memoria) e Zeus (Sovrano di tutti gli dei) generarono le famose 9 Muse:
–Calliope: musa della poesia epica e poesia lirica.
–Clio: musa della storia
–Erato: musa del canto corale e poesia amorosa.
–Euterpe: musa della musica
-Melpemone: musa della tragedia.
-Polimnia: musa degli inni religiosi.
–Talia: musa della poesia rustica e commedia.
–Tersicore: musa della danza.
–Urania: musa della astronomia e geometria.
Insomma l’arte della memoria era la Materia delle materie. La prima in assoluto.
Ma perché questo? Perchè serviva a.. ricordare tutte le altre!
E non lo si poteva fare diversamente: la cultura, il sapere doveva essere tramandati.
Nel Medioevo le mnemotecniche furono perfezionate dagli uomini di Chiesa che le utilizzavano per memorizzare di tutto: preghiere, testi sacri, omelie.
Uno dei maestri indiscussi dell’arte della memoria fu proprio il monaco domenicano Giordano Bruno. Grande innovatore, Bruno mise a punto delle tecniche di memorizzazione ulteriori rispetto a quelle conosciute sino ad allora (e tuttora valide!).
Nel XV secolo, però, un orafo tedesco, Gutenberg, cominciò a stampare i libri in serie. Così, con il passare del tempo, diventò sempre meno importante imparare a ricordare visto che i libri potevano farlo al posto dell’uomo.
Da quel momento l’arte della memoria, che era stata il pilatro principale della cultura classica e medievale, perse di importanza e, ai tempi dell’Illuminismo, era già stata declassata ad esibizioni da baraccone.
Nel secolo scorso per fortuna è tornata in auge grazie all’opera di esperti e divulgatori. Ed oggi si aggiunge alle altre strategie di apprendimento indispensabili per lo studio, il lavoro e la vita quotidiana.
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