Comunicare in positivo può fare la differenza nella nostra vita e in quella di chi ci sta accanto.
Il pensiero positivo non è aria fritta. Al contrario è fatto di tecniche che si possono apprendere ed applicare.
La scienza ha ormai dimostrato l’impatto sulla salute fisica e psichica che può derivare dal pensare in modo negativo. Vedi per es. questi studi..
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2899011/
Ecco perchè oggi parliamo del Modello “Anche Se”.
La psicologia umanistica, già negli anni ’80, aveva affermato che: le parole non si limitano a descrivere un’esperienza ma influenzano la percezione e il significato di quell’esperienza.
Tu magari parli di una cosa che hai fatto o che ti è successa e non ti rendi conto che proprio il MODO IN CUI NE PARLI influisce (poco o tanto poi dipende) su COME LA VIVI.
Prendiamo in prestito gli esempi del ricercatore Robert Dilts, uno dei massimi esperti di neurolinguistica al mondo.
L’uso dei connettivi “e”, “ma” e “anche se” nella comunicazione.
Quando colleghiamo le esperienze mediante i connettivi, essi ci portano a focalizzare la nostra attenzione su aspetti diversi di quelle stesse esperienze.
Se qualcuno dice:
“Oggi è una giornata di sole ma domani pioverà”
questa frase ci farà focalizzare sul fatto che “domani pioverà” e ci farà trascurare che “oggi è una giornata di sole”.
Se si collegano, invece, quelle stesse espressioni con la parola “e”:
“Oggi è una giornata di sole e domani pioverà”
ai due eventi viene attribuita la stessa importanza.
Infine, se qualcuno dice:
“Oggi è una giornata di sole anche se domani pioverà”
l’effetto che si ottiene è focalizzare maggiormente la nostra attenzione sulla prima affermazione, “è una giornata di sole”, lasciando la seconda sullo sfondo “domani pioverà”.
FAI UN PICCOLO TEST.
Prova a chiedere ad un tuo amico o familiare:
“Quale di queste 3 frasi ti trasmette più positività?”
Digliele tutte e tre. Vedrai che quasi sicuramente ti dirà: la terza.
Lo stesso discorso vale ad esempio in questo caso:
Voglio raggiungere X obiettivo ma ho la difficoltà Y.
Voglio raggiungere X obiettivo e ho la difficoltà Y.
Voglio raggiungere X obiettivo anche se ho la difficoltà Y.
Molto spesso ci capita di respingere l’aspetto positivo delle nostre esperienze a causa del connettivo “ma”.
Questo modello comunicativo può influenzare notevolmente il modo in cui interpretiamo particolari affermazioni o situazioni e rispondiamo ad esse.
Eppure è così semplice cambiare prospettiva..
Come applicare il modello “anche se”?
Come hai già visto, bisogna semplicemente sostituire la parola “ma” con le parole “anche se” (in ogni frase in cui la parola “ma” viene usata per svalutare o sminuire esperienze positive).
Procedi così:
- Identifica un’affermazione in cui un’esperienza positiva è sminuita dalla parola “ma”
Mio figlio è bravo a scuola ma si distrae spesso
Voglio diventare cardiologo ma è il percorso è lungo
- Sostituisci la parola ma con le parole “anche se” e nota come si sposta il centro dell’attenzione
Mio figlio è bravo a scuola anche se si distrae spesso
Voglio diventare cardiologo anche se è il percorso è lungo
Insomma, questo “accorgimento tecnico” aiuta a mantenere e a trasmettere un focus positivo.
Allenati ad usare il modello “anche se” ogni volta che parli. Anzi, se puoi, insegnalo anche ai tuoi figli o ai tuoi alunni.
Se vuoi imparare a comunicare efficacemente, a casa e sul lavoro, seguici per avere aggiornamenti sui corsi di Coaching in arrivo a Roma e Napoli.
Bravo articolo interessante ..proverò a mettere in pratica
Grazie Annalisa 🙂
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